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RELAZIONE AL PROGETTO DI BILANCIO PER L'ANNO FINANZIARIO 2010 E PER IL TRIENNIO 2010-2012

Onorevoli Colleghi! - Seguendo la prassi avviata negli ultimi anni, il progetto di bilancio per il 2010 è stato deliberato dall'Ufficio di Presidenza prima dell'inizio dell'esercizio di riferimento, necessitando quindi di una successiva delibera, intervenuta il 28 aprile 2010, per le variazioni conseguenti alle operazioni di chiusura dell'esercizio precedente desunte dal conto consuntivo, nonché - con l'occasione - per limitatissime modifiche connesse all'andamento della gestione nei primi mesi dell'anno, interventi che non hanno modificato i dati qualificanti dell'originario documento contabile. Del resto, già nel conto consuntivo relativo al 2009, oggetto di autonoma relazione illustrativa, si può notare che, nonostante il raffreddamento della dinamica complessiva delle previsioni iniziali di spesa, non si sono rese necessarie revisioni in aumento dei totali della spesa, il che testimonia che ai documenti contabili si è affiancata una efficace politica di contenimento della stessa e di efficiente allocazione delle risorse.
E' opportuno sottolineare che sia il progetto di bilancio annuale per il 2010 che si sottopone alla approvazione dell'Assemblea, sia lo schema di bilancio triennale che ha invece mero valore conoscitivo, sono stati costruiti sulla base della normativa vigente al 28 aprile 2010; essi, quindi, non scontano gli effetti finanziari delle misure di riduzione della spesa che la Camera dei deputati adotterà, nell'esercizio della propria autonomia costituzionale e d'intesa con il Senato della Repubblica, una volta definiti nella loro compiutezza gli interventi recati dal decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, recante "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica", sulla base dell'iter parlamentare di conversione, secondo quanto preannunciato dai Presidenti dei due rami del Parlamento lo scorso 26 maggio.
Ciò premesso, il punto di partenza del bilancio preventivo 2010 è costituito dalla autonoma fissazione, da parte degli organi di direzione politica di questo ramo del Parlamento, del vincolo della crescita zero della dotazione della Camera dei deputati per gli anni 2010 e 2011. Sul lato delle entrate, pertanto, si registra una assoluta invarianza delle risorse assegnate da parte del Ministero dell'economia alla Camera per il suo funzionamento generale. Come sottolineato già a suo tempo, bisogna risalire fino al 1960 per non riscontrare un incremento annuale della dotazione.

Grazie a questa decisione, la Camera dei deputati - in spirito di leale e responsabile collaborazione - assicura una riduzione dell'onere per l'erario di 44,95 milioni di euro, aggiuntivo rispetto alle riduzioni della dinamica di crescita della dotazione degli anni passati, che hanno portato ad un volume di risparmi che dal 2006 supera ampiamente i 300 milioni di euro per il bilancio dello Stato, ove si fossero applicati i coefficienti di crescita della dotazione di volta in volta predeterminati.

Alla modesta percentuale di crescita della spesa che comunque si registra nel triennio (+ 1,3 per cento inferiore quindi al tasso di inflazione programmata per detto periodo indicata nella Relazione Unificata sull'Economia e la Finanza pubblica) si fa pertanto fronte tramite un maggiore utilizzo, per quote annuali, dell'avanzo di amministrazione.

Anche in questa congiuntura, caratterizzata dalle scelte sopra esposte, resta ferma la chiave di volta annunciata nelle relazioni degli ultimi bilanci, rimanendo valido il principio secondo cui la politica di rigorosa gestione finanziaria non deve penalizzare l'efficiente funzionamento dell'Istituzione parlamentare.

In questo senso, va ricordato che sta prendendo avvio la sperimentazione di alcune misure di riorganizzazione amministrativa che discendono dall'impegno richiesto dall'Ufficio di Presidenza di procedere ad un'analisi amministrativa circa i possibili interventi di riforma da attuare, all'interno di un progetto organico, nel corso della legislatura al fine di garantire il mantenimento degli standard qualitativi dei servizi resi dall'Amministrazione in un contesto caratterizzato dal contenimento della dinamica della crescita della dotazione e dal blocco selettivo del turnover. In ottemperanza al mandato ricevuto, il Segretario generale ha, come noto, da tempo presentato un documento denominato Proposte di linee guida in tema di riorganizzazione amministrativa; tale documento, dopo un positivo accoglimento da parte dell'Ufficio di Presidenza nella riunione del 16 dicembre 2009, contiene le linee guida per la realizzazione degli obiettivi della riorganizzazione amministrativa. Senza entrare nello specifico delle misure che si intendono adottare, si fa presente che il metodo prescelto è stato quello di rafforzare il principio della integrazione funzionale; seguendo tale linea, il progetto di riforma è chiamato a disegnare un'amministrazione che, seppur ridotta nelle sue dimensioni, sia ancor più qualificata dal punto di vista professionale, attenta ad ottimizzare l'impiego delle risorse umane, rapida nel procedere perché più capace di programmare. Lo scopo dichiarato è di favorire che il massimo impiego delle risorse umane sia rivolto allo svolgimento di funzioni di istituto, limitando al massimo le funzioni di "auto-amministrazione".
Venendo ad illustrare più nel dettaglio i saldi di bilancio, si sottolinea che nel preventivo 2010 il totale della spesa effettiva, riferita cioè ai Titoli I e II (rispettivamente, spese correnti e in conto capitale), si incrementa dell'1,30 per cento, come già previsto per il 2009, e si pone nuovamente al di sotto del tasso di inflazione programmato previsto nell'ultimo DPEF. Appare il caso di sottolineare che il ricordato tasso di crescita dell'1,30 per cento è il più basso dell'ultimo decennio.
Va rilevato anche come l'anzidetto tasso risulti quest'anno conseguito attraverso una più equilibrata ripartizione - rispetto all'esercizio precedente - dell'andamento del Titolo I (Spese correnti) e del Titolo II (Spese in conto capitale). Infatti il Titolo I cresce nelle previsioni per il 2010 dell'1,34 per cento, contro l'1,80 per cento del 2009, mentre il Titolo II cresce dello 0,22 per cento contro la riduzione dell'11,04 per cento del precedente bilancio di previsione. Più avanti, i dati relativi alle singole Categorie di spesa saranno più analiticamente illustrati.
Anticipando parte degli interventi che concorrono a tale risultato, va ricordata una norma che finora ha trovato scarsa eco nel dibattito pubblico, cioè la crescita zero dell'indennità parlamentare e degli assegni vitalizi, bloccati dal 2007 e fino a tutto il 2012.
Nell'ambito della spesa corrente, va sottolineato il perdurante sforzo di contenimento delle spese per beni e servizi; un capitolo significativo come il 130 (Beni, servizi e spese diverse) reca una previsione di spesa pari a 59,20 milioni di euro, contro i 59,31 milioni del 2009, con un decremento pari allo 0,19 per cento.
Come si vede nei prospetti di bilancio, risulta incrementato di 13,25 punti percentuali il capitolo 125, dedicato alla comunicazione e all'informazione, in attuazione degli indirizzi assunti dal Comitato per l'informazione e la comunicazione esterna. In particolare è previsto il potenziamento dell'attività collegata al canale televisivo satellitare e agli strumenti di comunicazione multimediale introdotti nell'anno in corso, tra i quali la WebTV della Camera. Si segnala che - in questo ambito - una particolare attenzione viene riservata alla fruibilità dei prodotti di comunicazione istituzionale da parte delle persone con disabilità, anche sviluppando forme di collaborazione con le loro rappresentanze associative.
Una esemplificazione dello sforzo compiuto per conciliare la necessità di contenimento dei costi senza comprimere l'efficienza dell'attività parlamentare si registra nell'ambito dei servizi resi al pubblico. Com'è noto la Camera da anni organizza numerose iniziative di natura culturale, aperte al pubblico, che oramai sono per la gran parte coperte a diretto carico - sotto il profilo finanziario - di soggetti esterni. Il ricorso a finanziamenti esterni consente di ridurre in maniera rilevante rispetto al 2009 la spesa prevista per il 2010.
Per quanto riguarda la Biblioteca, si sottolinea che la spesa per il patrimonio bibliografico resta costante, riuscendo ad assorbire l'aumento del costo registratosi nel mercato dell'editoria tramite sinergie derivanti dagli accordi intrapresi con il Senato e la utilizzazione di versioni digitali di circa 300 riviste straniere.
Di rilievo è anche l'insieme dei fondi archivistici (Elia, Labriola, Covelli, Pacciardi e Seniga) dei quali è stata già completata o è in corso l'acquisizione, secondo la linea di ampliamento delle raccolte archivistiche della Camera, il cui Archivio storico sempre più si afferma come punto di riferimento nazionale per tutte le culture politiche storicamente rappresentate in Parlamento.
Passando ad un'esposizione sintetica delle previsioni di competenza delle diverse categorie di spesa, si ricorda che esse, ovviamente, rispecchiano gli obiettivi gestionali esposti nell'allegato Programma dell'attività amministrativa, cui si rinvia.
Nel dettaglio della spesa di parte corrente (che, si ricorda, cresce nel suo complesso dell'1,3 per cento), la categoria I (Deputati) con una previsione di 167 milioni di euro evidenzia una crescita pari allo zero per cento quale perdurante effetto del blocco per cinque anni - previsto dall'articolo 1, comma 375, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 - dell'indennità parlamentare, già precedentemente ridotta del 10% in base all'articolo 1, comma 52, della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
Nella categoria II (Deputati cessati dal mandato) le previsioni, pari a 139 milioni di euro, risultano in diminuzione dello 0,29 per cento rispetto al 2009, per effetto da un lato del riflesso sugli assegni vitalizi del blocco dell'indennità parlamentare e dall'altro per effetto del taglio di 400 mila euro dei rimborsi di viaggio ai deputati cessati dal mandato, che si aggiunge a quello, pari a 750 mila euro, dei pedaggi autostradali, di cui alla categoria V.
Lo stanziamento della categoria III (Personale in servizio) ammonta a 285,3 milioni di euro, con un incremento dell'1,77 per cento, che sconta anche assunzione di personale in base alle previsioni di attuazione del piano di reclutamento 2007-2009 ed è comunque inferiore all'incremento del 2,81 per cento previsto per il 2010 relativamente a tale categoria nel bilancio triennale 2009-2011.
Le previsioni della categoria IV (Personale in quiescenza) si attestano a 197,6 milioni di euro, con una crescita del 3,43 per cento sulle previsioni dell'anno precedente, in relazione al previsto andamento dei pensionamenti; la dinamica di tale voce segna, quindi, il ritorno a un andamento fisiologico e in linea con quello dei conti degli enti previdenziali nazionali, dopo il picco di natura congiunturale registrato nel 2009.
Per quanto riguarda la categoria V (Acquisto di beni e servizi) le previsioni di spesa ammontano a 178 milioni di euro, con un incremento pari all'1,20 per cento. Va segnalato che nel capitolo 116 della Spesa (e correlativamente nel capitolo 5 dell'Entrata) compare per la prima volta nel 2010 una specifica voce del bilancio di previsione, che deriva dall'applicazione dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 209 del 2008, convertito dalla legge n. 12 del 2009. Tale norma, seguita da un Protocollo d'intesa tra le Amministrazioni delle due Camere e il Ministro degli Affari esteri, ha portato all'istituzione di un Osservatorio di politica internazionale, per la produzione di studi e documentazione di politica internazionale, con una appostazione nel bilancio della Camera di 125 mila euro annui. Si ricorda altresì la riduzione, per un ammontare pari a 750 mila euro, delle spese per pedaggi autostradali dei deputati cessati dal mandato, già menzionata nel paragrafo dedicato alla Categoria II.
La categoria VI (Trasferimenti) cresce dell'1,66 per cento, con previsioni per complessivi 37,3 milioni di euro.
Le previsioni della categoria VII (Spese non attribuibili), che ammontano nel complesso a 55 milioni di euro, registrano rispetto al 2009 un incremento pari all'0,30 per cento. All'interno della categoria l'incremento è riconducibile essenzialmente alla quantificazione del Fondo di riserva di parte corrente.
Sul versante della spesa di parte capitale (che, come già segnalato, cresce dello 0,22 per cento), la categoria VIII (Beni immobiliari) con una previsione pari a 18,8 milioni di euro, registra un decremento del 17,52 per cento rispetto all'anno precedente, senza pregiudicare i programmati interventi di ammodernamento e miglioramento, sia in relazione alla migliore fruibilità delle sedi che al contenimento dei consumi energetici.
Analogamente anche la categoria IX (Beni durevoli) presenta per il 2010 un decremento del 6,43 per cento, con uno stanziamento di 11,2 milioni di euro, riconducibile essenzialmente alla minore previsione della spesa per arredi.
Nella categoria X (Patrimonio artistico, bibliotecario e archivistico storico) la previsione di 1,6 milioni di euro evidenzia un incremento dello 0,63 per cento.
La categoria XI (Somme non attribuibili), costituita unicamente dal capitolo relativo al Fondo di riserva di parte capitale, reca uno stanziamento pari a 6 milioni di euro.
Le disponibilità finanziarie allocate nel fondo di riserva di parte corrente e in quello di parte capitale, pari nel complesso a 16,7 milioni di euro, rappresentano importi non particolarmente elevati (l'1,52 per cento del totale delle spese previste nell'esercizio, sostanzialmente in linea con l'esercizio precedente).
Le partite di giro (Titolo III) ammontano nel loro complesso a 463,8 milioni di euro, di cui 191,2 milioni di euro sono riferiti ai previsti rimborsi elettorali ai partiti e movimenti politici.

Come di consueto, le previsioni di cassa che accompagnano quelle di competenza sono espresse in termini di somma tra queste ultime e i residui.
Per quanto attiene, infine, agli esercizi successivi compresi nel bilancio triennale, come già anticipato nella prima parte della presente relazione la dotazione per il 2011 resta fissata in 992,8 milioni di euro, allo stesso livello cioè di quella per il 2009 e per il 2010; la dotazione per l'anno 2012 è stata quantificata in 1.007,7 milioni di euro con un incremento dell'1,5 per cento, pari al tasso di inflazione programmato per tale anno indicato nella citata Relazione Unificata sull'Economia e la Finanza pubblica); le spese effettive previste nel biennio considerato risultano, nel loro complesso, al netto delle partite di giro, rispettivamente di 1.111,3 e di 1.125,7 milioni di euro, con una percentuale di crescita dell'1,3 per cento annuale che testimonia, da un lato, la natura strutturale delle manovre di bilancio portate avanti sul terreno dell'efficienza e della razionalizzazione nell'uso delle risorse assegnate e, dall'altro, della determinazione con la quale si persegue una politica di rigorosa gestione finanziaria.
Alla luce di quanto esposto il Collegio auspica che quando l'Assemblea, secondo le decisioni della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, sarà investita dell'esame del presente progetto di bilancio interno, si possa su di esso registrare un largo e convinto consenso.

I deputati Questori
Francesco Colucci
Antonio Mazzocchi
Gabriele Albonetti